A tu per tu con Ketty Capra
Oggi desideriamo presentarti una donna energica e determinata, che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, lasciando il mondo frenetico della Finanza milanese, nelle vesti di manager, per vivere della sua passione: il Teatro.
A chi stiamo facendo riferimento? A Ketty Capra, attrice, autrice, scrittrice, regista e produttrice di spettacoli teatrali inediti.
La sua storia è tutta da scoprire, siamo sicuri che il suo racconto ti farà venire voglia di andare a teatro, magari proprio a uno dei suoi prossimi appuntamenti!
Prima di iniziare qualche informazione su Ketty Capra: la nostra intervistata del giorno!
Quella di Ketty Capra è una storia senza dubbio coraggiosa che può essere di ispirazione per chi si trova in una situazione di stallo.
La forza, tenacia e determinazione di questa donna l’hanno portata a raggiungere alcuni dei suoi sogni e costruirsi una solida carriera, fatta di impegno e di dedizione al mondo del teatro.
Ketty, infatti, in qualità di attrice, autrice e regista, ha collezionato vari successi teatrali: Ruth, Lentamente ci uccidono, Delitti e Psicofarmaci e Noi 2, Un’ultima notte?.
Gli spettacoli portati in scena affrontano tematiche impegnative raccontate però in modo scorrevole, sempre con un invito alla riflessione.
Con Ketty si trattano temi delicati come storie di femminicidio, rapporto con la malattia o equilibrio tra follia e normalità, ma anche commedie dove il finale lo scelgono direttamente gli spettatori.
Ah, ovviamente i suoi spettacoli sono replicabili anche per un eventi a porte chiuse, puoi scoprire di più sul suo profilo Showgroup cliccando qua.
Il suo prossimo spettacolo? “Coppia che scoppia”, una commedia divertente che affronta gli stereotipi dei nostri tempi
A questo proposito, puoi andare a vederla esibirsi direttamente a partire dal 21 ottobre 2023, al Politeatro di Milano, con lo spettacolo: “Coppia che scoppia”.
Ecco una brevissima presentazione dello show!
Andrea e Andrea, una coppia che ha lo stesso nome ma non lo stesso rapporto con la vita.
Una commedia divertente che affronta gli stereotipi dei nostri tempi. Tra meditazioni, massaggi di coppia, lezioni di tango e un rubinetto che continua a perdere, i nostri eroi affrontano la prova più dura: la Terapia di Coppia che li porterà verso un finale del tutto imprevisto. Trovi i biglietti cliccando qui.
3,2,1…diamo inizio all’intervista con Ketty Capra!
Buongiorno Ketty e benvenuta. Ci racconti meglio chi sei e di cosa ti occupi?
Buongiorno a tutti, io sono un’attrice, un’autrice, una regista, una produttrice teatrale e una scrittrice.
Da dove è nata la tua passione per il Mondo del Teatro?
Il teatro mi ha sempre affascinato, fin da piccola. Fu durante una recita scolastica, che sentii il primo brividino sul palco. Quella sensazione che ti emoziona e che sai che può emozionare chi ti ascolta.
Sicuramente sei una persona che ama le sfide, mettersi in gioco. Una vita passata nel mondo della Finanza poi abbandonata per reinventarsi come autrice, scrittrice e produttrice teatrale. Dove si trova tutta questa grinta?
La grinta fa parte del mio carattere, sono nata sotto il segno del leone da un padre che si chiamava Leone e ho imparato abbastanza presto a prendere la vita di petto, con grande energia.
Da dove nasce il bisogno di ricostruirsi?
Il mondo della Finanza è stato un bel viaggio che mi ha dato molto e mi ha insegnato che gli obbiettivi si possono raggiungere, anche se sei una donna.
Ma passare dai tempi d’oro della Borsa Valori, dove le corbeille erano il mio palcoscenico e il “popolo” della Grida una seconda famiglia, prima alle SIM e poi alle Reti finanziarie è stata una continua involuzione e, dopo 4 fusioni in 5 anni , ho scelto di lasciare un mondo al quale non sentivo più di appartenere e che non mi piaceva più.
Sono passata molto velocemente dall’avere all’essere, recuperando e facendo diventare un lavoro le mie passioni di sempre: la scrittura ed il Teatro.
Ho ripreso a studiare, dovevo mettermi in pari , recuperando il tempo perduto e imparare nuovi metodi di insegnamento.
Il Teatro nel frattempo era cambiato, ora si recita con un metodo molto più veristico, cinematografico.
I birignao, i grandi movimenti di palco, le caratterizzazioni estreme sono passati di moda. Ora il pubblico vuole riconoscersi in quello che vede e sente.
I tuoi spettacoli teatrali sono opere inedite, storie contemporanee ispirate al mondo reale. Ci spieghi meglio come nasce un nuovo spettacolo, dalle primissime fasi sino alla rappresentazione e condivisione sul palcoscenico?
C’è quasi sempre un bisogno che mi spinge a scegliere un argomento, la voglia di parlare di qualcosa che devo comprendere meglio o elaborare.
Parto da questo, poi comincio ad immaginare i personaggi, a viverli (essere attrice mi aiuta molto) e man mano la trama prende forma.
Quando scrivo per la carta stampata è tutto più semplice, scrivo di getto e riesco a finire dei racconti anche in un paio d’ore, diverso è quando scrivo per il Teatro perché mentre scrivo mi “scappano” anche le note di regia (anche se poi la regia l’affido ad altri) e penso molto ai movimenti di scena , all’impatto che avranno sul pubblico.
Spesso ho cambiato situazioni , scene, parole e anche il finale durante le prove (anche il giorno prima di andare in scena) perché lo spettacolo è fatto anche dagli attori ed io sono sempre pronta a cogliere ispirazione o suggerimenti anche da loro.
Io amo dare spazio agli attori, sia come regista che come autrice, perché sono loro che devono veicolare al meglio il mio lavoro.
Ho provato a lavorare con un regista che metteva la regia e gli effetti scenici al centro dello spettacolo ed è stata una brutta esperienza che mi ha fatto capire quanto sia necessario lavorare in armonia e comunione d’intenti.
Agli scrittori può capitare la famosa fase di Blocco, la Sindrome della Pagina Bianca. Ti è mai capitata una situazione del genere? Come l’hai gestita e sei riuscita a superarla?
Per ora non l’ho ancora vissuta, ho solo fatto molta fatica a capire come dovevo cambiare NOI2 per renderlo più leggero, da sola non riuscivo, ho chiesto aiuto ad un amico, Tobia Rossi, grande drammaturgo, ed insieme siamo riusciti ad ottenere il risultato.
Qual è lo spettacolo, di cui sei autrice, che hai più a cuore?
Sono molto indecisa tra Lentamente ci uccidono e NOI2, ma amo molto tutti i miei spettacoli, in ognuno di loro ci ho messo cuore e passione
Hai qualche aneddoto interessante da raccontarci riguardo la tua carriera?
Alla fine di Lentamente ci uccidono, (che è un vero e proprio pugno nello stomaco per gli spettatori ) c’è sempre un dibattito con psicologi, avvocati, scrittori per un confronto interattivo con il pubblico e, una volta, al Teatro Oscar abbiamo avuto un outing molto emozionante di una ragazza che ha raccontato di essere stata abusata per anni nell’ambito familiare.
È un momento che non dimenticherò mai e mi ha dato la misura di quello che si può fare e di come il Teatro possa servire, non solo per divertire.
Anche con Un’ultima notte ? e Noi2 ho avuto dei riscontri molto forti, c’è chi mi ha scritto dopo giorni ringraziandomi perché le avevo dato l’opportunità di vedere il suo rapporto sotto una luce diversa ma quella ragazza non la dimenticherò mai.
Di fatto anche quando propongo commedie divertenti, voglio sempre che lascino un pensiero agli spettatori. Ridere si, ma con intelligenza…
Tra le altre cose, insegni recitazione. Che consigli daresti a coloro che vorrebbero iniziare a muovere i primi passi in questo ambito?
Dipende dalla motivazione che li ha spinti a frequentare un corso di recitazione.
Spesso chi s’iscrive a recitazione lo fa per vincere timidezze, paure, incertezze sessuali e allora la prima cosa da fare è aiutarli ad accettarsi e a migliorarsi, il teatro salva e aiuta la conoscenza del proprio sé.
Chi vuole intraprendere questa professione deve avere ben chiaro che è difficile emergere e, soprattutto nell’ambito teatrale, guadagnare molto.
Ci sono Accademie importanti, come la Paolo Grassi e Il Piccolo a Milano o la Silvio D’amico a Roma che stanno formando la nuova generazione attoriale (dando anche il titolo di laurea) ma entrarvi non è facile. Alla Paolo Grassi ci sono centinaia di candidati per solo 40 posti. Ci vuole una grande motivazione per affrontare il discorso professionale e tanta, tanta passione.
Dove possiamo venire a trovarti prossimamente? In quali palchi sarai?
Comincerò con Un Invito a Cena con Delitto “La Morte è servita” il 29 settembre al Marconi Sport Club di Segrate per poi inaugurare la stagione di A tutto Palco, di cui sono direttrice artistica, presso il Politeatro di Milano con il mio nuovo inedito, una scoppiettante commedia ”La Coppia Scoppia” per poi proseguire con gli altri 5 spettacoli, uno al mese, di cui altri 2 miei inediti “Il Cuore” e “DIV-ine che andranno in scena il 2 dicembre e il 10 febbraio.
Infine, hai un sogno nel cassetto, lavorativamente parlando?
Si vorrei che Noi2, che è già uno spettacolo ed un libro, diventasse anche un film. Mi piacerebbe anche riuscire a finire il progetto di una serie tv che avevo cominciato durante il covid, insieme ad un’amica sceneggiatrice.