Matrimonio in vista? Ecco la guida sull’assegno per congedo matrimoniale
Il matrimonio porta con sé un ingente carico di emozioni e aspettative, ma che dire di tutte le impellenze burocratiche da sbrigare? Se può essere piacevole occuparsi della scelta dei confetti, dell’allestimento degli addobbi o della prova abito, lo stesso non si può dire delle pratiche che tutti questi preparativi comportano.
Tra le tante cose da segnare nella “To do List”, non devi trascurare la domanda per l’assegno di congedo matrimoniale: un aiuto economico che l’INPS riserva ad entrambi gli posti a patto di rispettare determinati requisiti. Scopri se puoi richiederlo e come presentare la domanda!
Cos’è l’assegno per congedo matrimoniale?
In occasione del matrimonio, l’INPS eroga un aiuto economico ad entrambi i coniugi/parti di unione civile, se rispettano determinati requisiti.
L’assegno per congedo matrimoniale viene concesso in occasione di un congedo straordinario per matrimonio civile o concordatario, o unione civile da fruire entro i 30 giorni successivi alla data dell’evento.
Questo assegno non ha nulla a che vedere con il bonus sposi, che per il 2022 non è stato riconfermato, né con il bonus matrimonio formulato per le imprese del settore wedding.
Quali sono i requisiti per usufruire dell’assegno per congedo matrimoniale?
L’assegno per congedo matrimoniale può essere richiesto da entrambi gli sposi, a patto che rispettino determinati requisiti. Possono richiedere l’aiuto economico soltanto le seguenti categorie di lavoratori:
★ operai;
★ apprendisti;
★ lavoratori a domicilio;
★ marittimi di bassa forza;
★ dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative.
Questi, inoltre, sono tenuti a:
★ contrarre matrimonio civile o concordatario o unione civile;
★ avere un rapporto di lavoro da almeno una settimana;
★ fruire del congedo entro 30 giorni dalla celebrazione del matrimonio/unione civile;
★ essere in grado di dimostrare, anche se disoccupati, che nei 90 giorni precedenti al matrimonio/unione civile hanno lavorato per almeno 15 giorni alle dipendenze di aziende industriali, artigiane o cooperative;
★ non essere in servizio per malattia, sospensione del lavoro, richiamo alle armi, fermo restando l’esistenza del rapporto di lavoro.
A questi lavoratori l’agevolazione viene concessa una sola volta. Possono beneficiare nuovamente del contributo solo i vedovi, i divorziati e coloro che sono sciolti da unioni civili.
Quando non può essere concesso l’assegno per congedo matrimoniale?
Le normative dell’INPS escludono dalla fruizione dell’assegno per congedo matrimoniale, le restanti categorie di lavoratori appartenenti ai seguenti settori:
★ aziende industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco con qualifica di impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti;
★ aziende agricole;
★ commercio, credito e assicurazioni;
★ enti locali e statali;
★ aziende che non versano il relativo contributo alla Cassa Unica Assegni Familiari.
Infine, l’assegno non spetta a chi sceglie di convolare a nozze solamente con il matrimonio religioso.
Come funziona e come viene calcolato l’importo dell’assegno?
L’entità dell’assegno non è fissa, ma varia in base al settore lavorativo di cui fa parte il richiedente. Il calcolo dell’importo del bonus per il congedo matrimoniale è effettuato sulla base della retribuzione del lavoratore. L’importo è pari a sette giorni di retribuzione (otto giorni per i marittimi). Dalla retribuzione giornaliera si detrae la percentuale a carico del lavoratore pari al 5,54%.
Mentre per i lavoratori occupati l’erogazione dell’assegno per congedo matrimoniale spetta ai datori di lavoro, che successivamente vengono rimborsati dall’INPS, tutte le altre categorie di lavoratori riceveranno l’assegno direttamente dall’INPS. In quest’ultimo caso il pagamento avviene tramite bonifico presso l’Ufficio postale o mediante accredito su conto corrente bancario o postale, sul codice IBAN indicato nella domanda dal lavoratore.
L’assegno non è cumulabile con le prestazioni di malattia, maternità, Cassa Integrazione ordinaria e straordinaria, trattamenti di disoccupazione (NASpI), perché sono sostitutive della retribuzione.
Tuttavia, l’assegno può essere richiesto anche successivamente all’evento, o per periodi già coperti dall’indennità di malattia, maternità o infortunio. In questi casi, all’importo totale dell’assegno viene detratto quello già erogato a copertura dell’indennità di cui si è già fruito. Inoltre, durante il congedo matrimoniale il lavoratore conserva il diritto all’assegno unico universale figli.
Come e quando richiedere l’assegno per congedo matrimoniale?
Le modalità di richiesta dell’assegno per congedo matrimoniale, e le relative tempistiche, variano a seconda delle categorie professionali di appartenenza.
I lavoratori occupati possono fare domanda per l’assegno di congedo matrimoniale al termine del periodo di congedo, senza oltrepassare i 60 giorni dalla data del matrimonio. I lavoratori disoccupati o richiamati alle armi hanno tempo fino a un anno dalla data del matrimonio per presentare domanda all’INPS.
Ci sono due diverse strade per presentare la richiesta per l’assegno di congedo matrimoniale:
★ inoltrando la richiesta al datore di lavoro, specificando gli estremi del matrimonio civile e allegando il certificato di matrimonio/unione civile o lo stato di famiglia oppure un certificato rilasciato dall’autorità religiosa o una dichiarazione sostitutiva autenticata.
★ inoltrando la richiesta all’INPS, se lavoratori disoccupati o richiamati alle armi, in modalità telematica sul sito ufficiale, tramite gli enti di patronato oppure contattando il contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.
Generalmente, i tempi di lavorazione dell’assegno per il congedo matrimoniale, si aggirano intorno ai 55 giorni.
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