Lo showman: l’uomo al centro del palco
Più che un conduttore, lo showman è il mattatore della televisione.
Cuore della trasmissione, è l’uomo sotto i riflettori e riesce, con la sua bravura, a tenere incollati gli spettatori allo schermo.
A guardarlo sul palco, sembra lo faccia con una naturale spontaneità, quasi stesse intrattenendo degli amici, ma dietro quella spontaneità c’è tanto, tantissimo impegno, tanto studio e molta gavetta.
Per arrivare lì, al centro del palco, non basta infatti avere talento, carisma, essere telegenici e simpatici: per mantenere l’interesse del pubblico è necessario padroneggiare il linguaggio del mezzo televisivo, i suoi ritmi e i suoi tempi ed è fondamentale reggere la tensione e saper affrontare gli imprevisti.
Questa professione vi affascina?
In questo articolo, scopriamo cosa fa, come si diventa showman e quali sono i professionisti che hanno fatto la storia della televisione italiana.
Cosa significa essere uno showman?
La parola “showman” deriva dall’inglese e significa letteralmente “uomo di spettacolo”.
Pare che il termine si riferisse originariamente alle persone che organizzavano rappresentazioni ambulanti, esibizioni di fenomeni da baraccone e spettacoli del circo.
Non a caso, alla figura di Barnum, imprenditore circense e fondatore nel 1872 del Greatest Show on Earth (un circo che poteva ospitare fino a 20mila spettatori) è stato dedicato un film che si intitola proprio “The greatest showman”, interpretato da Hugh Jackman.
Nel tempo, in Italia, il termine ha preso un significato più ampio, legato soprattutto all’evoluzione del mezzo televisivo.
Oggi, con showman si intende un intrattenitore capace di essere il vero e proprio protagonista dello spettacolo e di incentrare su di sé tutta la trasmissione, di solito un varietà. È lui che dà lo stile al programma: anzi, è quasi come se fosse il suo stesso stile a diventare il cuore del programma.
Il suo ruolo, quindi, va al di là della presentazione e della conduzione; spesso, infatti, lo showman è un artista poliedrico in grado di alternare diverse performance, dal canto, al ballo, dalla recitazione alla musica.
Le caratteristiche del grande showman
Intrattenere per ore il pubblico in studio e, soprattutto, quello a casa, senza annoiarlo: ecco cosa deve saper fare un intrattenitore.
Il compito, diciamolo, non è facile e richiede molte competenze.
Se, in generale, saper improvvisare è una caratteristica importante per chi lavora nel mondo dello spettacolo, questo non deve far pensare che dietro ad essa non ci siano comunque una grande professionalità e tanta preparazione.
Ovviamente, la prima cosa importante per un intrattenitore è il non aver paura di essere al centro dell’attenzione. Ciò non significa non provare ansia prima di entrare in scena: è un’emozione che provano tutti, anche i più grandi.
È poi fondamentale avere carisma e, dato che lo showman è un ruolo prettamente televisivo, essere telegenici.
Chi deve intrattenere, deve saper parlare: ecco quindi l’importanza di avere una buona cultura generale, un’ampia padronanza del vocabolario e un’ottima dizione.
Come abbiamo visto, lo showman di solito è un professionista in grado di spaziare in diversi campi: nel corso della trasmissione, può recitare, imitare o cantare.
Servono perciò conoscenze multidisciplinari; non è necessario eccellere in tutte: ognuno ha il suo cavallo di battaglia, ma ciò non toglie che bisogna avere capacità trasversali.
È un requisito che si aggancia a un’importantissima competenza per chi vuole lavorare in televisione: conoscere il mezzo che si usa, in particolare i suoi ritmi e i suoi tempi.
L’obiettivo, infatti, è tenere il pubblico incollato allo schermo: la tv ha per sua natura tempi tendenzialmente veloci, in modo che lo spettatore non cambi canale.
Uno showman sa padroneggiare e declinare stili e ritmi, alternando monologhi e duetti, accelerate e rallentamenti, momenti riflessivi e divertenti.
Se ambite ad una carriera da intrattenitore, comunque, non preoccupatevi: queste sono capacità che si acquisiscono con lo studio e, soprattutto, tanta, tanta esperienza.
Come si diventa showman?
Non c’è un percorso specifico per intraprendere questo tipo di carriera: molti di coloro che oggi consideriamo showman provengono da strade diverse.
Pensiamo ad esempio a figure come Fiorello, Renzo Arbore o Giorgio Panariello: tutti e tre hanno iniziato da mondi differenti (dalla radio, dalla musica e dal cabaret), ma sono diventati vere e proprie icone della televisione italiana.
Viste le caratteristiche che un professionista di questo tipo deve avere, ci sono comunque alcune competenze che è necessario sviluppare.
Può essere utile in questo senso seguire un corso di recitazione: vi insegnerà a gestire la presenza scenica, padroneggiare voce e gestualità.
Come detto, uno showman deve saper fare un po’ di tutto e quindi è necessario prepararsi in campi diversi: musica, canto, comicità.
Avete un talento spiccato? Magari per il canto o per l’imitazione? Approfonditelo, coltivatelo, miglioratelo: per farvi notare potete puntare su quello.
Abbiamo visto che le strade per calcare il palco sono eterogenee: potete iniziare come presentatori (ne abbiamo parlato in questo articolo) o come comici (qui potete trovare un approfondimento).
Le vie per entrare in questo mondo passano di solito attraverso lunghe gavette nelle televisioni locali o attraverso i casting, quindi prendete in mano il vostro coraggio e proponetevi.
È un buon modo per prendere dimestichezza con la televisione e con la conduzione.
Allo stesso tempo, anche i palchi delle manifestazioni locali possono essere una buona palestra: potrete testare la vostra preparazione e capire, col tempo, i segreti dell’intrattenimento.
Purtroppo non è facile: solo dopo una lunga esperienza sarete in grado di reggere una trasmissione sulle vostre spalle.
La strada può essere lunga e tortuosa, il settore competitivo, ma talento, impegno e preparazione potranno aiutarvi a farvi emergere.
E, comunque, ricordate che anche Fiorello fu bocciato a un provino, e nientemeno che da Pippo Baudo!
Cinque grandi showman italiani
La storia della televisione italiana è ricca di esempi di professionisti che, da soli, sono stati capaci di attirare milioni di spettatori.
Ne citiamo alcuni:
★ Renzo Arbore, ha iniziato a farsi conoscere come musicista jazz. Ha condotto, assieme a Gianni Boncompagni, molte trasmissioni di successo in radio come Alto Gradimento. Poi è arrivata la televisione e anche lì, ha saputo lasciare il segno: da L’altra domenica, con cui introdusse uno stile irriverente, a Quelli della notte, diventato un vero e proprio cult.
★ E che dire di Raffaella Carrà che ha saputo attraversare i palinsesti della tv italiana dagli anni ’60 ad oggi? Tra le sue trasmissioni, ci sono Carramba! Che sorpresa e, ancora prima, programmi che addirittura portavano il suo nome: Pronto, Raffaella? E Buonasera Raffaella
★ Altro showman molto conosciuto è sicuramente Paolo Bonolis: ha iniziato con le trasmissioni per bambini come Bim Bum Bam, per raggiungere poi il prime time sia sulle reti Rai (con I Cervelloni o Beato tra le donne) sia su quelle Mediaset (Ciao Darwin, Il senso della vita e Avanti un altro!). A caratterizzarlo è uno stile molto ironico e alle volte molto diretto.
★ Fiorello non ha nemmeno bisogno di presentazioni: ovunque passa, lascia la sua impronta. Ha cominciato come animatore nei villaggi turistici, poi è passato in radio e alla tv, diventando uno dei migliori professionisti nell’arte dell’intrattenimento, basta ricordare il grande successo come mattatore in Stasera pago io.
★ Infine, Amadeus: anche lui è partito dalla radio, per poi condurre in tv quiz e trasmissioni di intrattenimento, diventando il “signore” del pre-serale, con Reazione a Catena e I soliti ignoti (in onda dopo il tg), senza dimenticare il Festival di Sanremo 2020.