Cooking team building: i golosi risvolti del successo aziendale
Si sa: il cibo può essere una dimostrazione di affetto e amore come poche altre. Ma se potesse avere dei benefici anche dal punto di vista professionale? In effetti, l’arte culinaria può andare ben oltre l’appagamento dei sensi, tanto da offrire dei vantaggi concreti a chi vi si dedica.
È il caso del team cooking team building, un’attività gastronomica dal carattere ludico e formativo che fa parte delle varie espressioni del team building. La cucina è diventata a tal punto centrale nelle nostre vite da essere in grado di far crescere un team di lavoro.
Sei pronto a metterti alla prova ai fornelli?
Come funziona il cooking team building?
Il cooking team building è un tipo di attività che viene richiesta principalmente dalle aziende che desiderano stimolare la creatività dei singoli colleghi e dipendenti, accrescere l’affiatamento di gruppo e imparare a collaborare divertendosi. In che modo? Indossando un grembiule!
Quest’attività avviene, naturalmente, in una cucina attrezzata, dove i singoli partecipanti saranno coinvolti nell’ideazione e realizzazione pratica di singoli piatti o interi menù. Vengono dunque organizzate delle squadre, cui vengono spiegati i menù e le tecniche di preparazione.
I piatti vengono poi giudicati da una giuria e saranno degustati da tutti i partecipanti che, a seconda dell’ente organizzatore, possono ricevere grembiuli, ricettari o attestati di partecipazione.
Le modalità e il numero di partecipanti possono variare a seconda della tipologia di evento organizzato. Non è raro il caso in cui si decida di impostare l’attività come una vera e propria competizione, anche in modalità “tutti contro tutti”, con tanto di coach esterno.
Gli obiettivi del cooking team building
Come abbiamo già visto nell’articolo riguardante il team building, lo scopo di queste attività è quello di rafforzare la coesione di gruppo, sviluppare il problem solving, stimolare la creatività, migliorare le doti comunicative e, più semplicemente, accrescere il piacere dello stare insieme.
Miglioramenti che non possono avvenire esclusivamente all’interno dell’ambiente di lavoro, che ha un carattere limitante, ma devono aver luogo in contesti vivaci, che pongono la persona di fronte a situazioni nuove e inaspettate, dove mettersi seriamente alla prova. La cucina è tra queste.
Calare i dipendenti in questo tipo di contesto significa far emergere le dinamiche relazionali ed organizzative tipiche della vita aziendale, per inquadrare al meglio punti di forza e debolezza e lavorare per rendere il gruppo più affiatato.
Spesso, inoltre, i dipendenti aziendali non hanno grande modo di trascorrere del tempo ai fornelli. L’attività di cooking team building è anche un modo per allontanare l’ansia e lo stress che caratterizza la giornata lavorativa. In questo modo i dipendenti possono tornare a dedicarsi ad un’attività rilassante e ricreativa. Per molti, la cucina resta un’attività manuale estremamente terapeutica.
Un altro vantaggio del cooking building è quello di favorire lo sviluppo della leadership. Termine che in questo contesto viene inteso non come “capacità di saper comandare”, bensì come la dote di saper influenzare positivamente gli altri. Una caratteristica che deve essere irrinunciabile all’interno di un’azienda.
Dunque, l’obiettivo del cooking team building non è soltanto quello di lavorare sul risultato, ma anche sul modo in cui viene raggiunto, in cucina come in azienda. Bisogna essere in grado di comunicare al meglio, avere fiducia nei propri compagni, organizzare tempi e ruoli e, soprattutto, creare la giusta sintonia.
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