Il patentino per i droni e normative europee: un’opportunità per fotografi e videomaker
Un’immagine dall’alto che si avvicina a un paesaggio, hyperlapse aerei che identificano una città, foto perpendicolari al terreno. I droni stanno conquistando la scena tanto dei video su YouTube, quanto a livello cinematografico e televisivo. Non solo: sempre più fotografi sfruttano il punto di vista del drone per scatti mozzafiato che innescano nell’osservatore il tipico effetto Wow. Ma allo stesso tempo la soglia tra strumento professionale e giocattolo è stata infranta dall’ingresso di aziende che hanno deciso di investire anche sul fronte consumer con droni a prezzi decisamente accessibili, a svantaggio della qualità dell’immagine finale o della stabilizzazione. I cieli sono stati presi d’assalto anche da ragazzini, spingendo gli addetti ai lavori a una stretta di regolamenti perché non passasse in secondo piano la responsabilità di pilotare un drone in spazi che necessitano di attenzioni. E da luglio è iniziata una nuova era.
Molti hanno visto in questi nuovi regolamenti, che dividono i droni in categorie dettate dal loro peso (almeno inizialmente), come la fine dell’approccio amatoriale al volo con un drone. E se questo da una parte rappresenta un possibile calo di mercato, dall’altra offre una ghiotta opportunità per tutti coloro che con il drone ci lavorano. Ora, per lavorare in legalità, non basterà acquistare semplicemente un drone, ma servirà necessariamente un patentino, un’assicurazione e la richiesta di specifici permessi laddove le mappe d-flight impediscono il volo libero. Andremo quindi a vedere quali sono queste professioni e i consigli per non farsi prendere alla sprovvista in caso di controlli.
Le professioni con il drone
Sono sempre più numerose le professioni che vedono protagonista il drone. Non solo a livello di fotografi e videomaker ma, in generale, anche nell’edilizia, nell’agricoltura e nel ramo aziendale. Ecco qui alcuni dei principali settori dove un professionista, dotato di patentino per droni, potrà andare ad operare.
★ FOTOGRAFIA AEREA DI EVENTI PUBBLICI E PRIVATI
★ VIDEOSORVEGLIANZA
★ AGRICOLTURA DI PRECISIONE
★ VIDEOMAKER
★ MAPPATURA DEL TERRITORIO IN 3D
★ ISPEZIONE LUOGHI ED EDIFICI
Con un’applicazione delle regole ancora da definire e con un mercato in continua evoluzione, c’è una prateria sconfinata da conquistare. Per questo per i fotografi e videomaker è questo il momento perfetto per investire nella propria formazione e specializzarsi in un settore specifico dove diventare riferimento. Difficile che possano essere gli eventi musicali, per l’impossibilità di sorvolare sopra un assembramento di persone. Ma largo alla fantasia per location di eventi aziendali, matrimoni ed eventi sportivi (non stadi ovviamente per lo stesso problema dei concerti), consultando sempre gli organi competenti.
La normativa droni
Il primo luglio poteva essere la data cardine per questo nuovo avvento del mondo dei droni. Un attacco hacker subito dal sito dell’Enac ha spostato l’applicazione dei regolamenti a settembre, ma è giusto iniziare a prepararsi per non perdere terreno quando tutto sarà a pieno regime. Entrando quindi nel gergo tecnico, iniziamo con l’utilizzo di una nomenclatura più professionale, non più droni, bensì Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto o SAPR nel linguaggio tecnico dell’ENAC, e Unmanned Aircraft System o UAS secondo la definizione europea. Questo nuovo regolamento, di fatto, segna un cambiamento storico perché trasferisce gran parte delle norme sotto la responsabilità dell’EASA (European Union Aviation Safety Agency), permettendo così di omologare i regolamenti sull’intero territorio dell’Unione Europea, con una maggiore responsabilizzazione dei piloti. In più si aggiunge una nuova categoria, detta Open, sotto la quale rientrano queste specifiche:
★ massa massima al decollo inferiore ai 25 Kg.
★ mantenimento della distanza di sicurezza dalle persone e rispetto del divieto assoluto di sorvolo degli assembramenti di persone.
★ volo esclusivamente in visibilità diretta del drone (VLOS, visible line of sight).
★ quota massima di 120 metri dalla superficie.
★ divieto di trasporto di merci pericolose.
È questa la categoria per la quale è necessario ottenere il patentino per droni attraverso un esame sul sito dell’Enac. Ma come faccio a capire se ho necessità del patentino o meno? E cosa posso fare ora col mio drone? Niente panico. L’utilizzo delle mappe d-flight è sicuramente fondamentale, ma uno specchietto riassuntivo e pratico delle diverse categorie può già essere questo:
★ Categoria A1, Droni C0 (<250g): sarà possibile operare il velivolo anche sorvolando persone non coinvolte, ma mai assembramenti, nel rispetto della quota massima dei 120 metri e in visibilità ottica. Se il drone è dotato di modalità Follow Me, quando in uso il pilota deve tenere una distanza massima di 50 metri;
★ Categoria A1, Droni C1 (<900g): rispetto alla classe C0, è obbligatorio l’attestato di competenza per l’operatore e occorre evitare il sorvolo delle persone non coinvolte. Se si verifica questa eventualità, il pilota deve cercare di ridurre il più possibile il tempo di sorvolo. I droni classe C1 devono essere inoltre dotati di transponder;
★ Categoria A2, Droni C2 (<4kg): rispetto alla categoria A1, sarà possibile operare velivoli di classe C2 rispettando però una distanza orizzontale di sicurezza di 30 metri dalle persone non coinvolte. Il pilota potrà ridurre la distanza fino a 5 metri di distanza a patto di mantenere una velocità massima di 3 metri/s. La modalità a velocità limitata a 3 m/s è un requisito essenziale dei droni di classe C2. Non solo è obbligatorio l’attestato di competenza del pilota, ma si richiede anche di certificare l’addestramento pratico e un ulteriore esame teorico su meteorologia, prestazioni di volo dei droni e misure di attenuazione dei rischi a terra. In assenza di questo secondo attestato, si potrà volare solo in categoria A3;
★ Categoria A3, Droni C2, C3 e C4 (<25kg): rispetto all’A2 vengono introdotte ulteriori limitazioni. Non è permesso operare il drone in spazi dove sono presenti persone non coinvolte. Occorre mantenere la distanza di sicurezza orizzontale di 150 metri da “zone residenziali, commerciali, industriali o ricreative”. E naturalmente il pilota deve aver completato l’esame e aver ottenuto l’attestato di competenza.
I requisiti per essere in regola
Prima di affrontare le tematiche relative all’esame da sostenere, è utile riassumere quali sono i prerequisiti fondamentali, anche per coloro che non avranno bisogno del patentino per droni (gli amatori che pilotano un drone di peso inferiore ai 250gr).
★ Assicurazione Rc specifica. Non bastano quelle normali delle assicurazioni, ne esiste una specifica, di costo decisamente accessibile. In tal senso ci sentiamo di consigliare quella di Dronezine che presenta anche una guida per capire quale sia la tipologia di assicurazione più adatta.
★ Registrazione sul sito www.dflight.it. Un passaggio necessario per poter monitorare costantemente le zone adibite al volo o eventuali restrizioni. Saper leggere le carte è fondamentale, ma non preoccupatevi ci sono realtà che forniscono corsi e webinar appositi per non lasciare nulla al caso. In tal senso vi segnaliamo il corso di cartografia che si svolgerà il 29 agosto alle 10, online con gli istruttori di Doc Drones Academy. L’obiettivo del corso è quello di iniziare a fornire gli strumenti per acquisire tutte le informazioni necessarie per spiccare il volo in sicurezza. Per ulteriori informazioni è possibile visitare direttamente la loro pagina Facebook.
Come iscriversi all’esame
Per la conduzione di un APR di massa operativa al decollo minore di 25 Kg, per Operazioni non critiche in condizioni VLOS (Visual Line of Sight), è necessario il possesso dell’Attestato di Pilota di APR (Operazioni non critiche), che viene rilasciato a seguito del superamento di un esame online da svolgersi sul portale web dedicato dell’ENAC. L’Attestato ha una validità di 5 anni.
È possibile approfondire le spiegazioni sul corso in pdf e il test online per conseguire l’attestato di Pilota APR direttamente sul sito dell’ENAC. Per poter accedere alla pagina relativa agli esami è necessario avere le credenziali SPID attivabili gratuitamente, tra gli altri, con Poste Italiane, anche attraverso app.
Vi forniamo anche questo link, con la guida aggiornata al 1 luglio 2020, scaricabile senza registrazione: Corso Online ENAC Attestato Pilota APR. L’esame ha un costo di 31€ e consiste nel superamento di un test composto da 40 domande a risposta multipla a cui rispondere in un tempo di 60 minuti.
Punteggi:
Per ogni risposta esatta: 2 punti
Per ogni risposta non data: 0 punti
Per ogni risposta errata: -1 punto
L’esame è superato quando il punteggio raggiunto è uguale o maggiore di 60, pari al 75% del punteggio massimo raggiungibile (80 punti). Una volta superato l’esame sarà possibile stampare il certificato che sarà da portare sempre con sé in occasione di utilizzo dei droni.
I corsi utili
Sempre Doc Drones propone un corso propedeutico utile per tutti coloro che temono di perdersi nel ginepraio di norme e documenti. Il 22 agosto si svolgerà, sempre online, un incontro organizzato in collaborazione con Tech Academy, per fornire tutti gli strumenti necessari ad affrontare l’esame di acquisizione dell’Attestato online di Pilota APR Enac.
Ma non mancano anche guide decisamente esaustive, con tanto di eserciziari e simulatori d’esame, in stile quiz per la patente. Tra questi il più completo è senza dubbio quello di Dronext.
Ma non finisce qui. L’attestato online è infatti solo uno degli attestati possibili, e sono molti i corsi professionalizzanti promossi per guidare tutti gli appassionati a diventare veri e propri piloti professionisti in grado di presentarsi alle aziende o come liberi professionisti, oppure come membri di flotte, discorso questo che affronteremo tra poco. Prima ecco qui l’elenco dei corsi che potrebbero fare al caso vostro per completare il vostro percorso:
★ Corso di approfondimento: una volta conseguito l’Attestato di Pilota di APR (Operazioni non critiche) online direttamente dal portale dell’Enac il pilota dovrà garantire di saper pilotare il proprio drone a un adeguato livello di sicurezza, ecco perché il pilota si assume tutte le responsabilità connesse all’utilizzo del proprio drone. Per completare la tua formazione di pilota di APR, sia pratica che teorica, è consigliabile un “Corso di Approfondimento” con il quale potrai non solo approfondire i complessi argomenti normativi ed aeronautici trattati nel test online, ma essere anche affiancato da un istruttore di volo che (con un drone fornito dalla scuola) completerà la tua formazione di pilota.
★ Corso ricreativo: Imparerai a pilotare un drone sotto i 250 grammi per il quale non è richiesto nessun attestato specifico, ma che merita comunque attenzione e consigli dati da professionisti del settore.
★ Attestato di Pilota di APR Operazioni Critiche VLOS: Con il conseguimento dell’Attestato di Pilota di APR (Operazioni non Critiche) presso il portale Enac online, il pilota potrà operare in spazi aperti, vale a dire lontano dagli agglomerati urbani, a 150m da strade, abitazioni e zone industriali e a 50m dalle persone non coinvolte. Per poter avere accesso alle aree urbane, è necessario conseguire l’Attestato di Pilota di APR Operazioni Critiche VLOS presso un centro di addestramento certificato dall’Enac.
★ Corso Professionale Acquisizione Fotografica per fotogrammetria da drone: Corso rivolto a tutti coloro che vogliono affacciarsi in sicurezza al mondo della fotografia professionale specifica per la fotogrammetria: cine-operatori amatoriali e non, fotografi, ingegneri, geometri o chiunque si voglia avvicinare a questa branca della geomatica.
★ Corso Base di fotogrammetria e rilievo 3D: La fotogrammetria moderna consente di realizzare dei modelli 3d a partire da sequenze fotografiche. Il corso è orientato a chi vuole iniziare a scoprire questo mondo anche con l’impiego di strumentazioni non particolarmente avanzate. L’utilizzo dei droni ha semplificato le procedure e ridotto i costi di gestione e intervento consentendo di aprire un angolo di mercato in questo settore.
Le criticità del settore
Una volta ultimato tutto questo percorso (attenzione non tutti i certificati e attestati sono necessari), si è pronti per affacciarsi al mondo del lavoro con il drone. Le scelte sono diverse: dall’andare a cercare il proprio mercato da libero professionista, farsi assumere da un’azienda o entrare a far parte di una flotta, dove sarà la realtà che gestisce e tutela i propri piloti a offrire opportunità di lavoro, o comunque a gestire i rapporti di lavoro tra il pilota e il cliente.
Una delle principali criticità individuate dai piloti di droni, infatti, è quella di riuscire a vedersi riconoscere come professionisti e quindi far accettare le proprie richieste economiche. Per questo, spesso, scegliere la strada della flotta può essere la soluzione non solo più comoda, ma anche la più vantaggiosa dal punto di vista della forza contrattuale nel proporsi a un’azienda. Non sarai più soltanto il singolo professionista ma rappresenterai il know how della flotta stessa.
Articolo realizzato in collaborazione con Doc Servizi